mercoledì 26 ottobre 2016

Spoleto tra il Cardinale Albornoz e Lucrezia Borgia



Le origini di Spoleto, situata lungo le pendici del colle Sant’Elia, risalgono alla fine dell’età del bronzo, come dimostrano alcuni resti di necropoli, ritrovati nel perimetro della città. Nel V-IV secolo a.C. gli Umbri occuparono il territorio, e la città diventò un Castrum (fortezza),con la costruzione delle cosiddette mura ciclopiche, composte da enormi massi di pietra calcarea di forma poligonale. Nel 241 a.C. Spoleto diventò una colonia, ed essa fu eretta dai Romani, per meriti di fedeltà, al rango di Municipium. Infatti, Spoleto dimostrò fedeltà a Roma soprattutto durante la seconda guerra punica, opponendosi con valore all’esercito cartaginese di Annibale, che avanzava verso Roma, dopo aver sconfitto i Romani nella battaglia del Trasimeno. Infatti Cicerone definì “Spoletinam Coloniam in primis firmam et inlustrem” [“ la colonia di Spoleto forte e illustre”] (Severus Minervius).



Riguardo all'etimologia di “Spoletium-Spoletum”, possiamo dire di essere in una situazione di attesa. Cominciamo, per dovere di informazione, dall'ipotesi proposta nel XVIII secolo da Severus Minervius, il quale faceva derivare il nome della città dal termine latino Spolia: “ 'Spoletium' plures dici a dividendi spoliis...” [“ Molti sostengono che il nome di  Spoleto deriva dal fatto che essi si dividevano le spoglie dei nemici in guerra”]. Oggi gli studiosi sembrano concordemente orientati ad accettare l'ipotesi che Spoletium abbia le sue radici nell'etrusco spur, che significa appunto città. A. Morigi, infatti, scrive: “[...] La tradizione antiquaria leggeva nel toponimo la somma dei termini Greci Spao (staccare) e lithos (pietra), per rimarcare la forma di rupe staccata dal retrostante Monteluco di Colle Sant'Elsa. Una seconda ipotesi potrebbe coincidere con una radice etrusca Spur e il corrispettivo locativo spur-ethi per sottolineare l'ambito urbano [...]” (A. Morigi).

I resti che testimoniano la presenza romana nella città sono molti, come l’Arco di Druso e Germanico (23 a.C.), il Teatro Romano (I secolo a.C.) e la casa di Vespasia Polla, madre di Vespasiano. Nel IV a.C. secolo Spoleto diventò  sede episcopale, come testimonia la basilica di San Salvatore, una delle più antiche chiese della città. Dopo la caduta dell’impero romano, i Longobardi conquistarono Spoleto, che diventò  capitale di uno dei più vasti e potenti ducati dell'Italia mediana. Dopo la dominazione  Longobarda, il Ducato passò ai Franchi, sotto il cui dominio iniziò un progressivo declino della città.

Secondo la tradizione, nel 1155 Spoleto fu distrutta da Federico Barbarossa. In età Comunale, la città fu contesa tra l'Impero e la Chiesa, a cui andò soggetta sotto il papato di Innocenzo III nel 1198 e, definitivamente, nel 1247. Nel corso di questo periodo di dominio dello Stato della Chiesa, fu costruita una seconda e più ampia cinta muraria, entro la quale si svilupparono le strutture urbane medioevali, che le diedero un aspetto di rocca fortificata. Trasformatasi in Comune, Spoleto fu dilaniata al suo interno dalle lotte fratricide tra Guelfi e Ghibellini, finché, con l'azione decisa del Cardinale Albornoz, le dispute furono sedate. Grazie al potente prelato, essa ebbe anche un notevole incremento delle fortificazioni; infatti il Cardinale Egidio Albornoz incaricò Gattaponi,  famoso ingegnere militare, di costruire la cosiddetta Rocca di Albornoz, che diventò la sede dei governatori della città.

Alla fine del XV secolo, Spoleto fu governata da un famoso esponente della Potente famiglia dei Borgia,  Lucrezia Borgia, figlia di Papa Alessandro VI Borgia e sorella di Cesare Borgia, figura fondamentale del Principe di Machiavelli. Nel corso del periodo napoleonico, Spoleto fu sottratta al diretto dominio del Papa e governata come una Repubblica strettamente legata ai Francesi, assumendo un ruolo di una certa rilevanza, come capoluogo del Dipartimento del Trasimeno.

Dopo la Restaurazione essa fu restituita allo Stato della Chiesa, fino al periodo Risorgimentale, che vide la città molto impegnata nelle lotte per l'Unificazione d'Italia. Essa, nel 1860 entrò quindi nel Regno d'Italia. Oggi la città è un importante centro turistico, di alto valore culturale, aperta ad iniziative che l'hanno fatta conoscere a livello internazionale.

Fonti:

A Morigi, Spoleto Romana: Topografia e Urbanistica, Archaeopress, 2003, p. 6.

“Severi Minervii De Rebus Gestis atque Antiquiis Monumentis Spoleti. De Origine et nomine Spoletinae Urbis”, in Documenti Storici Inediti, a cura di Achille Sansi, Foligno, 1879, p. 15.


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